Image may be NSFW.
Clik here to view.Nuovo mese, nuovi consigli dei librai. Novembre: comincia a far freddo sul serio, sempre più la sera si preferisce restare in casa. Un libro degno di tenerci compagnia è quello che ci vuole. Vediamo subito 5 dei 20 titoli scelti:
- I viaggi di Gulliver, Jonathan Swift: partiamo con un classico. Solitamente quando qualcuno nomina Gulliver, qualcun altro immagina i minuscoli abitanti di Lilliput. In realtà di terre e abitanti ai nostri occhi assurdi, Gulliver ne incontra molti altri: c’è gente altissima, ci sono uomini immortali, ci sono appassionati di matematica e musica che sono un disastro in quanto a vita pratica, ci sono, infine, cavalli perfettamente razionali. Il libro è un capolavoro di fantasia e di satira. Io ebbi la fortuna di esser obbligata a leggerlo per la mia tesi universitaria sul basso corporale: è infatti tra i libri che più mettono in primo piano il corpo, senza stare a farsi tanti problemi sul soffermarsi anche sugli aspetti un po’ più repellenti.
- La peste, Albert Camus: altro giro, altro classico, ma di un altro secolo, quello alle spalle del nostro. Questo lo lessi su consiglio fraterno, e non di un professore universitario. Siamo a Orano, anni 40 del ‘900. Gli abitanti della città algerina conducono una tranquilla e ordinaria esistenza, scandita da lavoro, affari e interessi extra-lavorativi. Senonché comincia a comparire qualche topo di troppo in giro per la città. E dai topi si arriva a strani segni sui corpi. Vorrei lasciare qui in sospeso la storia, per chi non la conoscesse, e non anticipare altro, ma direi che con quel titolo sarebbe inutile. Esplode un’epidemia di peste, l’intera Orano è messa in quarantena. La parte “divertente”, in una situazione limite come questa, è vedere come ciascuno, volontariamente o no, reagisce.
- La vera vita di Sebastian Knight, Vladimir Nabokov: primo libro scritto in inglese dal russo Nabokov (di cui, a proposito, aspetto con ansia Lolita in digitale). Sebastian Knight è uno scrittore russo, morto. La vera vita di Sebastian Knight cerca di ricostruirla il fratello, V., e il libro è il risultato di questo tentativo. Tra interviste, ricerche su campo, indagini private su donne russe, il lettore è portato a seguire V. a ogni passo. Fino a dubitare, infine, che Nabokov non abbia in realtà costruito un ingegnoso gioco di personalità.
- Le confessioni di un terrorista albino, Breyten Breytenbach: 37 anni fa, Breytenbach fu arrestato in Sudafrica, terra di apartheid. Era un bianco, un privilegiato dal regime, ma aveva avuto il torto prima di sposare una ragazza vietnamita, matrimonio per cui aveva violato la “legge sulla moralità”, poi di fondare un movimento anti-apartheid. Tornato segretamente in Sudafrica, fu arrestato, e in prigione trascorse 7 anni, circondato da condannati a morte, impossibilitato a vedere il cielo per giorni e giorni, in condizioni fisiche e mentali estreme.
- Cavalli selvaggi, Cormac McCarthy: il nome dell’autore lo si conosce oggi soprattutto per Non è un paese per vecchi, o per La strada. Ma una delle caratteristiche di McCahrthy è anche quella di aver fatto proprio un genere poco frequentato, il western, di averlo fatto molto bene, e con la crudezza che era necessaria. Nel vecchio West non si va per il sottile, e è così che dev’essere raccontato. McCarthy l’ha fatto ad esempio in Cavalli selvaggi, primo capitolo della Trilogia della frontiera (gli altri due sono, nell’ordine: Oltre il confine e Città della pianura). Io lo consiglio anche a chi pensa di non essere interessato al western, cosa che pensavo, a torto, anch’io.